Uniti per la giustizia sociale e climatica - Newsletter
Buongiorno,
Domenica scorsa il Congresso del Partito Socialista Ticino mi ha scelta quale candidata al Consiglio di Stato sulla lista unitaria rosso-verde. Questo è per me un grande onore e voglio ringraziare la base socialista per la fiducia che mi ha testimoniato. La mia candidatura si vuole come parte di un progetto comune rosso-verde, capace di coniugare la giustizia sociale con quella climatica. Le politiche sociali e a favore dei più deboli sono infatti intrinsecamente legate alla difesa della natura e alla transizione ecologica.
Sono fiera di essere sulla lista socialista con un giovane, Yannick Demaria, che da anni si impegna nella Gioventù Socialista (GISO) e nella società a favore dei diritti dei più deboli, della protezione dell'ambiente e contro ogni tipo di discriminazione e ingiustizia. Come ha dimostrato in più occasioni, Yannick coniuga passione, energia e una preparazione sempre seria e approfondita dei temi. Il nostro Partito e la società necessitano di giovani impegnati e in politica. La candidatura "di rinnovamento" mostra la fiducia e il riconoscimento dell'ottimo lavoro svolto da Yannick e dalla GISO.
Ho deciso di candidarmi al Consiglio di Stato perché sono profondamente legata al Ticino e credo di avere maturato le competenze e l'esperienza necessarie per poter esercitare questo ruolo nell'interesse del nostro Cantone e della sua popolazione. Viviamo in un cantone che è confrontato con problematiche urgenti. In particolare, è essenziale dar voce e risposte concrete alle crescenti fragilità del mondo del lavoro, che hanno ripercussioni sui redditi e sulle pensioni. È necessario un contratto sociale tra Stato, cittadini e aziende, che investa nella creazione di posti di lavoro in grado di contrastare l'esodo di giovani dal nostro Cantone; un contratto che migliori realmente la conciliabilità tra famiglia e lavoro e che dia nuove possibilità alle piccole e medie imprese radicate nel nostro territorio, contribuendo così a sostenere i redditi delle classi popolari, delle famiglie e dei pensionati. Il contratto sociale deve essere costruito in alternativa alle proposte sul tavolo della politica ticinese di sgravi fiscali ai più ricchi e alle grandi aziende o di maggiori deduzioni fiscali solo dall'apparenza sociali. Non c’è infatti nulla di sociale nel far pagare 40 franchi in meno di imposta a una famiglia con due figli e un reddito netto di 62'000 franchi e far pagare quasi 600 franchi in meno a una famiglia con un reddito netto di oltre mezzo milione! Oggi più che mai è necessaria una visione coraggiosa e coerente per uno sviluppo inclusivo e sostenibile.
Per il nostro Cantone io non vedo solo problemi, ma anche e soprattutto opportunità di miglioramento. Per sfruttare tutte queste possibilità dobbiamo riconoscere il ruolo centrale dell'educazione e della formazione, che non sono costi ma investimenti cruciali per il futuro del Ticino. Negli ambiti della biomedicina e dell'economia circolare esistono importanti possibilità per creare nuovi posti di lavoro altamente qualificati e far rivivere alcune professioni che hanno perso molta della loro importanza negli ultimi decenni.
Sanità, cura, cultura, ricerca, formazione, riconversione energetica, cura del territorio, sono settori fondamentali per soddisfare i bisogni della popolazione, per rispondere alla travolgente evoluzione demografica, alle pressanti sfide poste dal riscaldamento globale e per qualificare e promuovere il nostro territorio sotto forma di servizi traducibili in concorrenzialità positiva per l'insediamento di aziende virtuose, per una attiva e positiva promozione, anche turistica, del Ticino. L'unione e il lavoro in sinergia delle forze progressiste di sinistra sono fondamentali per lottare per una politica cantonale solidale, rispettosa delle persone e dell'ambiente.
Potete leggere qui il mio intervento al Congresso del PS Ticino del 13.11.2022. Trovate qui la mia lettera di motivazione per la candidatura al Consiglio di Stato e qui l'intervista apparsa sul Corriere del Ticino il 28 ottobre 2022.
© Ti-Press
La povertà non è un crimine
La povertà esiste anche in Svizzera ed è una realtà e un rischio che concerne più famiglie di quante immaginiamo nel Canton Ticino. L'incremento delle spese fisse, tra le quali sanità e affitti sono due voci considerevoli, si scontrano con un mercato del lavoro in difficoltà e con delle remunerazioni più basse che nel resto della Svizzera. A farne le spese sono le classi medio e medio-basse e tra queste le donne, i giovani e gli anziani sono gruppi particolarmente a rischio. Il salario mensile mediano in Ticino è infatti inferiore del 20,2%, ossia di 1'119 franchi, rispetto a quello svizzero. Il divario salariale di 710 franchi mensili tra donne e uomini in Ticino, seppur diminuito negli ultimi 10 anni, rimane importante. Le donne lavorano in settori più precari, si occupano in maniera importante del lavoro di cura non retribuito e sono impiegate più degli uomini a tempo parziale (nel 2021 in Ticino il lavoro a tempo parziale è pari al 17,8% per gli uomini e al 53,9% per le donne). Il Canton Ticino si distingue anche per il triste primato della povertà degli anziani, come emerge anche da un recente studio di Pro Senectute. Con il 29,5%, il tasso di povertà degli over 65 è circa 5 volte superiore a quello del cantone con il tasso più basso (Basilea Città). Un dato inaccettabile e insostenibile.
È quindi urgente agire per contrastare la povertà e ridare dignità al lavoro. Di questo ha discusso l'11 novembre il Consiglio del PSS, riunitosi a Bellinzona, che ha approvato il documento "La povertà non ha posto in un paese ricco come la Svizzera!" che ho avuto l'onore di presentare (trovi qui il mio intervento in francese). La strategia del PSS vuole il rafforzamento dei salari e del potere d'acquisto tramite misure quali: un salario minimo dignitoso (come richiesto in Ticino dall'iniziativa popolare socialista "per un salario minimo sociale"), la lotta al dumping salariale, l'estensione dei CCL, l'offerta di posti di lavoro con salari adeguati e la riduzione dei premi di cassa malati. È altresì urgente adottare delle misure per contrastare l'aumento dei prezzi.
La formazione è centrale nella lotta alla povertà: formazione continua, riqualifica professionale, rafforzamento delle competenze di base (vedi il documento di SOS Svizzera in francese) e sostegno alle piccole e medie imprese per i processi di trasformazione legati alla digitalizzazione e alle nuove tecnologie. Il PS Ticino ha già presentato tre proposte in tal senso. Una ha portato il Gran Consiglio ad aumentare il limite di età per accedere agli aiuti allo studio e alla formazione continua. Le altre due sono tutt'ora pendenti, come la richiesta di erogare buoni formativi per le lavoratrici e i lavoratori, nonché per le aziende, per consentire di acquisire o aumentare le competenze professionali individuali e adattarle alle nuove tecnologie.
È allora necessario indirizzarsi verso gli ambiti di cui sopra unitamente a quelli della riconversione energetica e dell'innovazione produttiva e ambientale, settori faro sui quali puntare per il Ticino del futuro. Per poterlo fare, è imperativo che al Cantone siano garantiti i mezzi finanziari necessari. Ecco perché proposte di sgravi fiscali a favore dei più benestanti e delle grandi aziende non solo favoriscono chi ne ha meno bisogno, ma sottraggono importanti risorse che dovrebbero invece essere investite nella formazione, nella lotta alla povertà e nel sostegno al ceto medio messo sempre più sotto pressione anche dall'aumento dei premi di cassa malati. Non è con la politica fiscale che si fa socialità, ecco perché va detto chiaramente che l'aumento delle deduzioni degli oneri assicurativi mascherate da aiuti per il ceto medio sono in realtà veri e propri sgravi a favore dei ceti più benestanti!
Per garantire il potere d'acquisto è urgente agire sui premi di cassa malati
La sessione invernale delle Camere federali sarà caratterizzata dall'elezione di due nuovi consiglieri federali. Ringrazio Simonetta Sommaruga per l'importante lavoro svolto con serietà e competenza in tutti questi anni di Governo. Credo sia molto importante ringraziarla anche per la sua sensibilità, la sua umanità e il profondo rispetto per le istituzioni dimostrato in occasione delle sue dimissioni!
Riguardo alla sua successione sostengo l'invito al Gruppo socialista alle Camere federali perché presenti delle candidature femminili al fine di garantire la parità di genere nei suoi due rappresentanti eletti in Governo.
Saremo occupati anche con altre importanti questioni, in particolare l'esplosione dei premi di cassa malati nel 2023 e l'iniziativa popolare del Partito Socialista per limitare i premi al 10% del reddito disponibile. La necessità di agire è evidente, i premi di cassa malati, i costi dell'energia e l'aumento dei prezzi mettono a dura prova i portafogli della popolazione, mentre i salari e le pensioni ristagnano. Purtroppo, a differenza del Consiglio nazionale, la maggioranza borghese della Commissione della sicurezza sociale e della sanità (CSSS-S) ha elaborato un controprogetto all'iniziativa per premi meno onerosi che è però insufficiente e non vede di buon occhio l'aumento degli aiuti urgenti per ridurre i premi di cassa malati nel 2023. In estate, il PS, insieme al Centro, aveva presentato un pacchetto di mozioni al Consiglio nazionale e al Consiglio degli Stati per rafforzare il potere d'acquisto proponendo anche un aumento del 30% del contributo alla riduzione individuale dei premi per il prossimo anno. Purtroppo però, la maggioranza di destra della CSSS-S non vuole andare in questa direzione. Il Partito Socialista farà tutto il possibile affinché il Consiglio degli Stati corregga queste decisioni nella sessione invernale dell'Assemblea federale, auspicando anche che i rappresentanti del partito del Centro non facciano marcia indietro sulla proposta di aiuti urgenti.
Vi ringrazio per seguirmi sempre nella mia attività, per le vostre opinioni e i vostri consigli.
Cari saluti,
Marina