Insieme per la parità e la solidarietà - Newsletter
Buongiorno,
Sono trascorsi quasi quattro anni dal secondo sciopero nazionale delle donne che ha visto mezzo milione di donne scendere nelle piazze e nelle strade di tutta la Svizzera, Ticino compreso. Purtroppo, il bilancio complessivo della situazione delle donne nel nostro Paese non è ancora positivo. Per questo motivo, il prossimo 14 giugno si terrà un nuovo sciopero femminista che chiede "rispetto, più salario, più tempo". Dopo l'esperienza del 2019 abbiamo visto che grazie alla grande mobilitazione di donne e uomini solidali ci sono stati alcuni timidi progressi. Con l'aumento della quota di donne che siedono nelle Camere federali a seguito delle elezioni federali del 2019, la Svizzera è passata dal trentottesimo al sedicesimo posto nella classifica internazionale che registra la percentuale di donne che siedono nei parlamenti nazionali (dati: 1 ottobre 2019 – 1 novembre 2019, IPU Parline). L'elezione di più donne ha permesso di accrescere la sensibilità delle Camere verso le questioni femminili e con l'entrata di nuovi (e diversi) punti di vista il Parlamento è diventato più rappresentativo. Nella società civile il dibattito attorno all'uguaglianza si è intensificato e ha trovato una sua legittimità. Ed è proprio da qui e dalla consapevolezza delle importanti disparità ancora presenti che parte la spinta per lo sciopero delle donne del 14 giugno 2023.
È con questo spirito, e perché l'esperienza ci mostra che rivendicando assieme l'uguaglianza riusciamo a smuovere le acque in molti ambiti, che vi invito sin d'ora a partecipare allo sciopero femminista di quest'anno, così come agli eventi previsti in occasione dell'8 marzo. Vogliamo miglioramenti concreti in ambito salariale, delle rendite pensionistiche dignitose, il riconoscimento del lavoro non retribuito. Devono essere prese sul serio e affrontate concretamente le problematiche legate alla violenza domestica e di genere e alle molestie. I traguardi raggiunti devono essere protetti da pericolose derive che vogliono controllare il corpo delle donne.
Portando questi temi alla luce, dibattendone e creando consapevolezza potremo trovare insieme delle soluzioni per garantire una vera uguaglianza. A beneficio di tutta la società.
Trovi maggiori informazioni sullo sciopero femminista qui, mentre per gli appuntamenti della giornata internazionale della donna vi invito a seguire il mio sito e quello del PS Ticino.
C'è ancora molto da fare anche in Ticino per mettere fine alle disparità nel mondo del lavoro, per migliorare la conciliabilità tra famiglia e lavoro, per sostenere l'imprenditoria femminile, per combattere la violenza domestica e contrastare gli stereotipi di genere. Nonostante la necessità per la collettività di compiere dei passi avanti verso la parità di genere in ambito economico, politico e sociale, questi temi sembrano dimenticati nei dibattiti pubblici che ruotano attorno alle elezioni cantonali. Vi invito ad ascoltare la quinta puntata della mia serie di podcast "Io la penso così. E tu?" nella quale parlo di parità di genere, di sfide e di come la politica può migliorare la situazione. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi, non esitare a scrivermi!
Verso il superamento dei livelli per più inclusività
Mercoledì scorso il Gran Consiglio ha preso una decisione importante nell'ottica di rendere la scuola più paritaria e inclusiva: iniziare la sperimentazione per abbandonare il sistema dei livelli nel secondo ciclo di scuola media. Il lavoro parlamentare è stato intenso e si è protratto per anni. Come Partito Socialista siamo convinti che sia necessario intervenire nella scuola per adeguarla alle necessità di allieve e allievi, docenti, famiglie e mondo del lavoro. Attualmente, il sistema dei livelli A e B classifica e divide gli allievi in base alle prestazioni scolastiche ottenute fino alla seconda media. Un periodo della vita, l'adolescenza, che sappiamo essere difficile e nel quale non riteniamo sia giusto precludere dei percorsi futuri solo perché non si sono raggiunti dei livelli in tedesco e in matematica. Superare questa separazione significa includere tutti in un percorso scolastico dove nessuna porta sarà chiusa, dove i docenti potranno seguire da vicino tutti gli alunni permettendo lo sviluppo delle potenzialità di ognuno. Mi sembra particolarmente importante che la sperimentazione preveda una valutazione e il coinvolgimento di tutte le componenti della scuola, delle famiglie e anche di un ente esterno.
La scuola è un tassello importante nella vita di ognuno di noi: oltre alle diverse nozioni, ci insegna a creare rapporti con gli altri, a sviluppare il pensiero critico, il rispetto reciproco e delle regole e così facendo ci prepara anche al mondo del lavoro e alla vita in società. Dare i mezzi alla scuola per svolgere al meglio questo compito civico insostituibile è doveroso e fondamentale. Non vogliamo una società separata, a due velocità, ma una realtà inclusiva, che sappia riconoscere e valorizzare le competenze, le attitudini e gli interessi di ciascuno perché assieme, con le nostre diversità, siamo più forti.
Eventi elettorali: un'occasione per conoscerci e approfondire dei temi
La campagna è in pieno svolgimento e sto partecipando a diversi eventi, alcuni organizzati anche da me.
Giovedì 9 febbraio, in occasione della serata "Parliamone, insieme" ho avuto l'occasione di discutere con esperte ed esperti e il pubblico presente della proposta di introdurre in Svizzera un'Assicurazione generale di reddito. La proposta, sviluppata dall'associazione "Réseau de réflexion", vuole essere uno stimolo per riformare il nostro sistema di assicurazioni sociali che non è più adeguato ai cambiamenti del mondo del lavoro e alle esigenze delle cittadine e dei cittadini. Le riflessioni scaturite dall'incontro sono state molte e molto importanti per il mio lavoro politico. È stata chiaramente segnalata la necessità di rispondere ai bisogni di un mondo del lavoro nel quale, purtroppo, aumenta il lavoro precario e atipico. In attesa di riforme federali delle assicurazioni sociali, a livello cantonale vanno garantiti adeguati ammortizzatori sociali per diminuire il rischio di povertà dovuto a questi cambiamenti, come dei redditi temporanei in caso di situazioni di precarietà.
Sabato 11 febbraio ho discusso con operatrici e operatori del mondo della cultura delle necessità di questo importante settore della nostra società. La serata "Cultura, insieme", che ho promosso con il Partito Socialista, è stata un successo di contenuto e di pubblico. In particolare, è stato evidenziato il bisogno di riconoscere il lavoro di chi fa e produce arte anche da parte della politica. Devono essere maggiormente sostenuti coloro che lavorano in maniera indipendente e che in molti casi si trovano in situazione di precarietà così come anche le piccole realtà culturali. I giovani devono essere appoggiati nel loro percorso artistico e le persone con disabilità devono poter accedere ai luoghi dove si fa cultura e agli spettacoli anche tramite la traduzione in lingua dei segni. La cultura è importante per la democrazia, per conoscere le nostre radici e capire il nostro presente. Sostenere la cultura non è un costo ma un investimento prezioso per il futuro.
In queste settimane sto visitando alcune realtà locali artigianali e piccole imprese, in modo da meglio capire i bisogni della microimprenditorialità e delle lavoratrici e dei lavoratori. Se sei interessat* a farmi conoscere la tua attività, contattami pure scrivendomi un'e-mail.
Trovi qui l'agenda degli eventi che promuovo e quelli ai quali sarò presente.
Vi ringrazio per seguirmi sempre nella mia attività, per le vostre opinioni e i vostri consigli. Rimango volentieri a disposizione per rispondere a domande sul mio programma elettorale e soprattutto per discutere con voi di idee e visioni politiche.
Cari saluti,
Marina