L’importanza sociale del familiare curante
In tempo di crisi e di previsioni negative sul futuro, la Giornata del familiare curante ci invita a riconoscere la solidarietà e le risorse importanti che esistono nella nostra collettività. Una consapevolezza che ci deve spingere a valorizzarle e rafforzarle in quanto fondamentali per la nostra società.
Nel nostro Paese, una persona su quattro è familiare curante cioè presta regolarmente assistenza, sorveglianza e accompagnamento a una persona che per ragioni di salute dipende da terzi. Grazie al lavoro non professionale svolto dal familiare curante, la persona bisognosa di assistenza può continuare a vivere al proprio domicilio. Non si tratta unicamente di persone anziane con malattie croniche, ma anche di bambini e (giovani) adulti colpiti da gravi malattie o da infermità congenite. Il compito di cura del familiare è svolto come se fosse un fatto del tutto scontato e questo dimostra come la solidarietà tra i familiari sia ben radicata in Svizzera.
In qualità di Presidente di palliative ch conosco bene la realtà e il ruolo fondamentale dei familiari curanti. In particolare al fine della vita, l’accompagnamento e la presenza di familiari permette di mantenere alta la qualità di vita dei malati terminali. I familiari curanti costituiscono anche una risorsa importante per il sistema sanitario. In un esercizio di stima, la Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS), ha calcolato che nel 2016 circa 300'000 persone maggiori di 15 anni avevano svolto un lavoro non retribuito di cure e assistenza per un totale di 80 milioni di ore. In termini monetari, questo si traduce in un valore di 3,7 miliardi di franchi.[1] Anche la cura a domicilio della persona malata fa sì che il sistema sanitario sia sgravato dai costi della presa a carico in una casa anziani o casa di cura. Con il loro lavoro, i familiari curanti contribuiscono a contenere i costi della sanità a carico della società.
Come tutte le risorse, i familiari curanti devono essere valorizzati e non sfruttati. Per quanto svolte volontariamente, le ore di cure possono essere sfiancanti fisicamente e psicologicamente; ricordiamoci che è un lavoro che non prevede vacanze. Inoltre, il tempo dedicato alla persona dipendente da terzi deve essere sacrificato in altri ambiti, ad esempio quello lavorativo. Circa due terzi dei familiari curanti adulti svolge anche un’attività lucrativa. La conciliabilità tra lavoro e assistenza non è facile, e dover rinunciare anche solo per una piccola percentuale all’attività lucrativa significa minori entrate finanziarie.[2] Il 54% dei familiari assistenti è donna e di queste il 25% riferisce che l’assistenza ha conseguenze negative sul lavoro.[3] Il lavoro a tempo parziale delle donne, che spesso svolgono lavori meno retribuiti rispetto agli uomini, può comportare importanti ammanchi nella loro previdenza vecchiaia. Per sopperire a queste difficoltà e non lasciare soli i familiari curanti, la politica e le autorità dello Stato dovrebbero intervenire con sostegni mirati riconoscendo loro ruolo fondamentale per la società.
Dal 1° luglio 2021 la Confederazione ha introdotto il congedo di 14 settimane per i genitori che assistono figli con gravi problemi di salute, mentre sono riconosciuti fino a tre giorni per evento, ma al massimo dieci giorni all'anno, per assistere un familiare o il partner. Durante il congedo, è garantito il versamento del salario da parte del datore di lavoro. A livello parlamentare mi sono impegnata per poter introdurre il congedo per la cura dei figli gravemente malati. Un passo importante, ma non sufficiente: mancano infatti dei congedi di assistenza per l’assistenza delle persone adulte con malattie croniche e per le persone anziane.
In diversi cantoni svizzeri vi sono delle offerte di sostegno ai familiari curanti. In Ticino esiste la Piattaforma dei familiari curanti ed è erogato un contributo di sostegno per il mantenimento a domicilio. Anche nei cantoni Friburgo e Lucerna sono previsti dei contributi finanziari, che seppur simbolici rappresentano un sostegno e un riconoscimento del lavoro di coloro che si occupano di un familiare malato. Come detto, le lacune maggiori rimangono a livello federale, dove non sono previste indennità specifiche e sostegni mirati che valgono sull’insieme del territorio.
A livello cantonale, inoltre, vanno create possibilità di ricovero temporanei per giovani adulti e minorenni con gravi malattie o disabilità per sgravare le famiglie in difficoltà, in modo da poter garantire una presa a carico in urgenza, senza periodi troppo lunghi di attesa o estenuanti trafile burocratiche. Così come è necessaria una maggiore flessibilità nei servizi di sostegno ai familiari curanti, in modo che possano intervenire rapidamente nel bisogno in situazioni di urgenza.
La maggior parte delle offerte esistenti per chi assiste un familiare sono rivolte a adulti in età lavorativa o a pensionati. Anche in Svizzera però sono molti i giovani, anche minorenni, che si occupano di un familiare – i cosiddetti Young Carers - e che a casa assumono un ruolo di sostegno e di cura. Ciò nonostante sono ancora poche le misure a favore dei giovani caregivers che permettano loro di interagire con coetanei e professionisti e partecipare ad attività ricreative, di formazione e di sostegno. Anche in questo ambito è quindi necessario ampliare e coordinare l’offerta di sostegno a livello nazionale e cantonale, per non lasciare nell’ombra bambini e giovani che assumono compiti normalmente svolti dagli adulti.
La Giornata del familiare curante deve essere un momento di ringraziamento di coloro che si occupano di un familiare malato. È importante apprezzare lo spirito di amore e solidarietà che spinge a occuparsi in modo volontario di una persona. Si tratta sicuramente di un compito con molti lati positivi per chi presta assistenza per la persona malata, che permette di passare del tempo con i propri cari. Ma le difficoltà esistono e per questo è importante che la politica riconosca maggiormente il ruolo fondamentale dei familiari curanti, garantendo loro dei sostegni concreti che permettano di svolgere più serenamente questo compito e mantenere una vita sociale attiva, comprese delle offerte di sgravio sottoforma di congedi per assistenza, nonché riconoscere a livello di assicurazioni sociali il lavoro di cura.
[1] Costo del lavoro medio di 45,50 franchi l’ora. Messaggio relativo alla legge federale concernente il miglioramento della conciliabilità tra attività lucrativa e assistenza ai familiari, 2019, p. 3391.
[2] UFSP, Rapporto di sintesi, Programma di promozione “Offerte di sgravio per i familiari assistenti 2017-2020”, p. 21.
[3] Ivi, pp. 23, 24.