5. giornata cantonale delle cure palliative “il caleidoscopio delle cure palliative”
Lugano, 03.05.2022, Marina Carobbio, presidente palliative ch e Consigliera agli Stati
Fa stato il testo parlato
Gentili signore, Egregi signori,
È un onore poter portare il saluto a questa 5. giornata cantonale, “Il caleidoscopio delle cure palliative”.
Dopo aver partecipato alla 4. giornata cantonale nel 2019, allora come presidente del Consiglio nazionale, mi è stato chiesto di presiedere l’associazione svizzera di cure palliative. Durante il mio percorso professionale come medico di famiglia mi ero avvicinata al mondo delle cure palliative lavorando per “Hospice Ticino” e questo mi ha permesso di apprezzarne l’importanza sia per i pazienti sia per i loro cari. Ho quindi accettato di presiedere palliative ch con entusiasmo per contribuire a consolidare le cure palliative in Svizzera.
palliative ch è un’associazione nazionale, specialistica e multiprofessionale che riunisce varie categorie di personale curante: medici, infermieri, assistenti spirituali, altri gruppi professionali e volontari. I suoi obiettivi sono la promozione della diffusione delle cure palliative, migliorare l’accesso alle cure palliative ovunque in Svizzera e garantire la qualità della medicina, delle cure e dell’accompagnamento. Così come offrire informazioni e consulenza sulle cure palliative in 14 sezioni regionali in tutta la Svizzera. Anche in Ticino esiste un’importante rete cantonale che permette alle persone di accedere alle cure palliative generali e specializzate, così anche alle informazioni riguardanti questo tipo di cure. In questa rete si inserisce l’importante ruolo della sezione ticinese di palliative ch.
In Svizzera abbiamo un eccellente sistema sanitario, che è però sotto pressione, in particolare per quando riguarda il continuo aumento dei premi cassa malati e dei costi sanitari. È necessario che la politica garantisca le condizioni quadro per mantenere e migliorare tale eccellenza, senza tuttavia mettere in discussione il principio della solidarietà tra gli assicurati e senza mettere in pericolo l’accessibilità universale, che va garantita indipendentemente dalle risorse finanziarie del singolo.
L’evoluzione demografica, l’aumento delle malattie corniche e la polimorbidità necessitano di nuovi modelli di cura per garantire cure di qualità, anche alla fine della vita. Nel 2021 si registravano 2,2 milioni di persone affette da malattie croniche. Questo a fronte di una percentuale molto bassa di persone che alla fine della loro vita ricevono cure palliative: nel 2018 solo il 12% delle persone morte in ospedale ha ricevuto cure palliative complesse o cure palliative specializzate.
Benché la fine della vita rimanga spesso ancora un tabù, essa riguarda la società intera, non può essere delegata solo al singolo o al personale curante.
La politica ha quindi riconosciuto la necessità di agire anche nel campo delle cure palliative. Il Consiglio federale ha pubblicato nel 2020 un rapporto in risposta al postulato della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSSS-S) “Migliorare l'assistenza e le cure alle persone che si trovano alla fine della loro vita” nel quale descrive come le cure palliative specialistiche e generali debbano essere consolidate in Svizzera nel medio-lungo termine e che l’accesso alle stesse varia molte a seconda delle regioni ed è spesso precluso alle fasce di popolazione più vulnerabili. Conseguentemente, mi sono impegnata presentando e sostenendo la mozione della CSSS-S che chiedeva un finanziamento adeguato delle cure palliative su tutto il territorio nazionale. La mozione è stata adottata da entrambe le camere e come associazione svizzera di cure palliative collaboriamo nell’implementazione.
Le cure palliative sono più di un trattamento medico; sono un approccio olistico ai bisogni delle persone alla fine della vita e dei loro cari.
Sono offerte cure e sostegno professionali per dare sollievo a livello fisico, psicologico, sociale e spirituale. Si tratta di un approccio necessariamente interdisciplinare che coinvolge diverse categorie di professionisti e le famiglie dei pazienti. È importante che il lavoro di tutti i professionisti, dai medici di famigli, al personale infermieristico attivo negli spitex e nei servizi mobili di cure palliative, agli assistenti spirituali, sia maggiormente riconosciuto anche in termini di remunerazione. Allo stesso modo, è fondamentale sostenere i famigliari curanti, che ancora troppo spesso fanno fatica a conciliare la vita professionale e le cure. Il lavoro di care, principalmente svolto dalle donne, non è ancora retribuito e questo grava sulle famiglie e danneggia anche l’economia svizzera.
Vorrei anche mettere l’accento su un altro tema che tocca la fine della vita e le cure palliative, le direttive anticipate. L'autodeterminazione e la dignità sono valori fondamentali delle cure palliative. Per questo le direttive anticipate e il testamento biologico sono due strumenti importanti delle cure palliative che permettono al paziente di decidere come terminare la vita e sgravano le famiglie da decisioni difficili in un momento di grande sofferenza.
palliative ch è stata molto attiva durante la pandemia, e con la sua task force Corona ha messo rapidamente e ampiamente a disposizione la sua esperienza - anche sul tema della pianificazione sanitaria anticipata e delle decisioni con opuscoli e raccomandazioni.
La pandemia, l’invecchiamento della popolazione, l’ampia diffusione delle malattie croniche ci mostrano l’importanza delle cure palliative. Per svilupparle abbiamo bisogno a livello politico e di società di riconoscere adeguatamente il contributo di ogni figura professionale attiva nelle cure palliative e di incentivare le cure integrate per adattare le cure a ogni paziente. Quale immagine migliore di quella di un caleidoscopio per ispirare la necessaria flessibilità e creatività al fine di offrire ai tutti coloro che ne necessitano una fine di vita degna e serena.