Festeggiamenti in onore di Gina la Mantia , presidente del Gran Consiglio
Marina Carobbio, Consigliera agli Stati, Olivone, 2.05.2022
Fa stato il testo parlato
Stimata presidente del Gran consiglio, cara Gina
Stimato presidente del Consiglio di Stato, caro Manuele
Stimata sindaca di Olivone, signora Boschetti Straub
Stimate autorità comunali, cantonali e federali,
Signore e signori,
È un grande piacere poter intervenire in occasione dei festeggiamenti in onore di Gina La Mantia a prima cittadina del Cantone, la sesta donna a presiedere il Gran Consiglio ticinese. Una carica che contribuirà a rafforzare le pari opportunità di cui anche la politica ticinese ha tanto bisogno.
Sono anche molto emozionata: perché Gina non è solo una donna che ha dedicato tanti anni e molto tempo alla cosa pubblica, ma è anche una cara amica, sempre presente quando c’è bisogno di un consiglio o di condividere idee ed esperienze, che attingono anche dal suo variato e ampio percorso professionale e politico.
Un percorso significativo: formatasi come infermiera psichiatrica, ha fatto poi una seconda formazione come traduttrice. Ha lavorato con il marito Thomas nella loro ditta familiare, nel segretariato del Partito Socialista e attualmente lavora e coordina le attività delle Donne socialiste svizzere, impiego che le permette di impegnarsi per le pari opportunità.
Ma Gina è anche mamma, orgogliosa delle sue figlie e del loro percorso professionale e di vita. Sa quindi cosa vuol dire conciliare vita lavorativa e familiare e quanto sia importante disporre di strutture per la conciliabilità famiglia e lavoro, a partire dagli asili nido di qualità, non solo nei centri ma anche nelle regioni più periferiche.
Così come sa, che una società più equa passa anche dalla rappresentanza paritaria di donne e uomini a livello politico, nel mondo del lavoro e nella società.
Quella società nella quale per molte donne il soffitto di vetro è ancora una realtà, così come purtroppo lo sono le disparità salariali e la violenza domestica. Una società nella quale sono soprattutto le donne che si fanno a carico del lavoro non retribuito di cura dei figli, delle persone anziane ed ammalate. Con conseguenze importanti a livello di assicurazioni sociali.
Il divario tra le rendite pensionistiche di donne e uomini – il cosiddetto Gender Pension Gap – mostra che le donne ricevono in totale il 37% in meno di pensioni di vecchiaia rispetto agli uomini e che soprattutto per quanto concerne il secondo pilastro vi sono delle disuguaglianze di genere strutturali, legate alle disparità salariali, a percorsi professionali più frammentati e appunto dal lavoro di cura non retribuito.
In una recente intervista, Gina La Mantia ha dichiarato che oggi più che mai è “importante lavorare sulla coesione”, convinta che “una società inclusiva sia nel suo insieme più intelligente, forte e resistente”.
Una società coesa ed inclusiva, capace di rispettare la diversità nei percorsi di vita e professionali, ma anche di origine e cultura, ha bisogno di dialogo, rispetto e di istituzioni forti.
Nella funzione di presidente del Gran Consiglio, Gina La Mantia avrà un compito importante, che saprà assolvere con competenza e preparazione come ha fatto finora in tutti gli ambiti in cui ha lavorato: quello di essere garante del buon funzionamento del parlamento cantonale e del rispetto di opinioni politiche diverse fra loro. La carica di presidente del Gran Consiglio, e più in generale di un legislativo, oltre alla conduzione dei lavori parlamentare e al ruolo di rappresentanza, permette di avvicinare le cittadine e i cittadini alle istituzioni, e in particolar modo al parlamento, la più importante istituzione democraticamente eletta, grazie anche al dialogo con la popolazione.
Conoscendo Gina so quanto è attenta ai bisogni della popolazione e del nostro Cantone.
Grazie anche alla sua formazione di infermiera, Gina è consapevole della necessità di avere una sanità di qualità e accessibile a tutta la popolazione anche nelle regioni periferiche. Oltre a numerose proposte parlamentari, è stata tra le promotrice di due importanti iniziative popolari “per la sicurezza e la qualità delle cure ospedaliere” e “per cure ospedaliere di prossimità”, quest’ultima portata avanti con l’associazione Ospedali di Valle di cui è vicepresidente, in difesa del mantenimento delle strutture sanitarie anche nelle regioni di montagna.
Quelle regioni, come la Val di Blenio, dove Gina, con il marito Thomas, ha costruito la sua famiglia. L’amore per le regioni di montagne Gina però non lo mostra solo nella vita familiare e nel tempo libero, ma anche nell’attività politica, impegnandosi nella protezione e valorizzazione del territorio delle nostre valli.
Vorrei quindi esprimere il mio più grande ringraziamento alla nostra prima cittadina per il lavoro che ha svolto in tutti questi anni e porgerle i miei più sinceri auguri per l’importante funzione che si appresta a svolgere, che la porterà all’ascolto delle cittadine e dei cittadini del nostro Cantone.
“Quelle donne mi insegnarono che il coraggio è contagioso e che la forza sta nel numero, ciò che non si riesce a raggiungere da sole, in tante lo si può ottenere, e più si è meglio è”, così dice Violeta, la protagonista dell’ultimo libro della scrittrice cilena Isabella Allende. Anche Gina come Violeta, grazie al suo percorso fatto di cose quotidiane, di impegno professionale e politico, sa dell’importanza di prendersi cura degli altri, di lottare contro le ingiustizie, e di costruire una rete di donne – e di uomini – con cui condividere l’impegno per una società più giusta e solidale.
Grazie Gina, su di te sappiamo di poter contare!