Discorso in occasione della Sessione delle donne 2021
Marina Carobbio,
Co-presidente della Sessione; Consigliera agli Stati e già Presidente del Consiglio nazionale,
fa stato il test parlato
È per me un grande onore darvi oggi il benvenuto e partecipare con voi alla sessione delle donne.
Un momento storico che non è però un evento simbolico, bensì un grande esempio di partecipazione di tantissime donne – quelle qui presenti in sala, ma anche le 1400 donne che si sono candidate e tutte coloro che hanno lavorato dietro le quinte. Grazie.
Siete donne provenienti da tutti cantoni svizzeri, con lingue, percorsi personali e professionali diversi. Una sfida quella alla quale partecipate, ma anche e soprattutto un progetto. Quello di prendere parte alla costruzione di una società più paritaria e inclusiva.
È un cammino lungo, ma necessario, come quello portato avanti dalle nostre mamme e nonne per ottenere il diritto di voto e di eleggibilità.
Undici di voi oggi siedono negli stessi banchi dove, nel 1971, hanno preso posto le prime dodici donne elette al Consiglio nazionale. Lo potete vedere dalle targhe commemorative metalliche numerate apposte sui seggi, incise in occasione della Giornata internazionale della donna 2019, durante il mio anno di presidenza del Consiglio nazionale. È stato un modo per salutare il coraggio delle prime donne elette alle Camere federali che hanno voltato le spalle a secoli di sottomissione entrando in Parlamento. La stessa audacia che dimostrate voi oggi portando avanti rivendicazioni per niente scontate ma assolutamente necessarie per far progredire il nostro Paese.
In questi due giorni discuteremo e porteremo avanti delle richieste concrete per eliminare le discriminazioni legate al genere, che ancora persistono in ambito salariale, pensionistico o in materia di salute sessuale.
Ma anche di rivendicare per le donne come genere – e non solo ad alcune di loro – il posto che ci spetta nella società, nel mondo del lavoro e anche laddove si prendono le decisioni, qui in Parlamento, nei governi e in tutti i consessi e le strutture decisionali.
I rapporti di potere nella società sono ancora sfavorevoli alle donne, che continuano ad assumere la gran parte del lavoro di cura. Dai lavori di accudimento a livello famigliare, alla cura delle persone anziane o ammalate. Un lavoro essenziale ma in gran parte non retribuito o con disparità salariali a svantaggio delle donne. Tante, troppe donne sono vittime di violenza e di femminicidi, con un numero impressionante di donne uccise in Svizzera, vittime di una società ancora patriarcale.
Nel 2018 – 2019 ho avuto l’onore e il piacere di presiedere il Consiglio nazionale e di dedicare questo mio ruolo alle donne, cercando anche di dar voce a chi, di voce, a livello politico ne ha poca. Oggi voi siete questa voce, forte e determinata.
Essere qui, quasi tre anni dopo con tutte voi è una grande emozione. La vostra presenza e il vostro impegno danno forza e speranza a chi, si batte da anni per una società più paritaria, ma anche a chi si avvicina, magari per la prima volta, alla politica nelle sue diverse sfaccettature.
Sono convinta che i lavori di questi due giorni otterranno effetti concreti e spingeranno molte altre donne, e tante giovani donne, a lottare contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere. Sarà anche l’occasione per conoscerci, per incontrarci e scambiare le nostre esperienze.
Lavorando assieme possiamo costruire una rete di donne e dare più forza alle nostre rivendicazioni.
Buon lavoro.