Solidarietà alle persone in fuga, contro la guerra e ogni tipo di violenza - Newsletter
Buongiorno,
Quasi un mese fa la Russia invadeva l’Ucraina dando inizio a un nuovo conflitto armato in Europa. Questa aggressione, contraria al diritto internazionale, ci ha sconvolti tutti per le drammatiche conseguenze che sta avendo sul popolo ucraino; così come anche su coloro che in Russia protestano contro la guerra sfidando il potere del presidente. La comunità internazionale si deve mobilitare per la pace e per promuovere la diplomazia al fine di far tacere i colpi delle armi. Nel frattempo però i combattimenti continuano e ogni giorno riceviamo notizie di distruzioni e di morti, anche tra i civili.
La popolazione svizzera si sta mostrando fortemente solidale con i rifugiati ucraini che giungono nel Paese. Per assicurare la dignità delle persone e fare in modo che siano seguite nel migliore dei modi nell’elaborazione dei traumi, sono necessarie sia delle risposte politiche sia il contributo personale di ognuno di noi in termini di accoglienza, apertura e solidarietà. L’introduzione dello statuto di protezione S per le tutte le persone provenienti dall’Ucraina, è sicuramente positivo e deve essere l’inizio di una diversa politica dell’accoglienza nei confronti di chi fugge da ogni tipo di guerra (compresa quella civile), crimini di guerra e violazioni dei diritti umani. Possiamo dare ai conflitti dei nomi diversi, assegnare gravità disparate alle persecuzioni subite dagli altri, ma la verità è che tutti coloro che sono costretti a fuggire e a chiedere l'asilo meritano che la loro dignità e sofferenza sia riconosciuta. Oltre a condannare fermamente l’aggressione russa, sostenendo le sanzioni contro gli oligarchi e i leader russi responsabili della guerra, sono intervenuta in questo senso durante il dibattito urgente al Consiglio degli Stati. Puoi leggere qui il mio intervento.
In quanto membro della Delegazione svizzera all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, ho pure partecipato per due giorni, tramite videoconferenza, alla sessione straordinaria che ha deciso all'unanimità di escludere la Federazione russa dal Consiglio d’Europa, a seguito delle violazioni dei diritti umani, del diritto interazionale e dei crimini di guerra commessi in Ucraina.
La guerra è stata un tema centrale di questa sessione primaverile delle Camere federali, ma non sono mancati anche i temi legati alla politica interna della Svizzera.
Nuovi atti parlamentari e progetti: maggiore protezione contro la violenza di genere e promozione della salute psichica dei giovani
Interpellanza 22.3097 Sostegno economico alle vittime di violenza domestica
La violenza domestica è una grave piaga sociale e una realtà anche in Svizzera. Secondo le statistiche federali (2009 - 2018), nel nostro Paese ogni due settimane una persona muore a causa della violenza domestica. Tra le diverse forme tramite le quali si manifesta la violenza domestica troviamo anche la violenza economica. Attraverso, tra gli altri, l'emarginazione dal mondo del lavoro e il controllo delle risorse finanziarie le vittime sono rese finanziariamente dipendenti dagli autori degli abusi. La mancanza di mezzi economici per provvedere al proprio sostentamento (e a quello dei figli) potrebbe scoraggiare molte vittime a interrompere la relazione violenta. La Svizzera si è impegnata a lottare contro la violenza domestica, e quindi anche quella economica, firmando la Convenzione di Istanbul (0.311.35). Questa Convenzione è entrata in vigore nel 2018.
Al fine di assistere le vittime di violenza domestica e supportarle nel loro percorso di autonomia e liberazione dalla violenza, ho chiesto al Consiglio federale di valutare la possibilità di istituire un reddito temporaneo sottostante a un accompagnamento da parte dei servizi predisposti e a regole e controlli effettuati dalle autorità competenti. Trovi qui il testo della mia interpellanza.
Mozione 22.3233 Garantire le misure previste dalla Convenzione di Istanbul anche per le persone con disabilità e Mozione 22.3234 Centri di crisi per vittime di violenza sessuale, domestica e di genere
Ho inoltre presentato due mozioni, una volta a garantire che le misure contro la violenza domestica previste dalla Convenzione di Istanbul siano estese anche alle persone con disabilità (22.3233), e una affinché in tutta la Svizzera ci siano dei centri di competenza per la presa a carico delle vittime di violenza domestica, sessualizzata e di genere, che garantiscano anche un’adeguata presa a carico delle vittime e delle prove della violenza subita (22.3234, al momento in tedesco). Queste mozioni sono state firmate da tutte le donne presenti al Consiglio degli Stati. Sempre durante questa sessione, il Consiglio degli Stati ha approvato una mozione (21.4418) per una campagna contro la violenza sessuale, domestica e di genere.
Salute psichica
La pandemia, l’ansia per la situazione climatica, le pressioni del mondo scolastico e di quello del lavoro, e ora anche la guerra in Ucraina, sono solo alcune delle sfide che gravano sulla psiche dei giovani. Nell’estate 2021 l’Università di Losanna, su mandato dell’UNICEF Svizzera e Liechstenstein, ha condotto un sondaggio online sul benessere psichico dei giovani dai 14 ai 19 in Svizzera e nel Principato. Da questo studio è risultato che il 37% degli adolescenti in Svizzera mostra segni moderati o gravi di un disturbo d'ansia e/o depressione. Le conseguenze personali, sociali ed economiche del malessere psichico dei giovani sono gravi.
Attualmente, i Cantoni sono competenti in questo ambito. La complessità di tali questioni esige però un approccio olistico e delle politiche nazionali; non più unicamente locali e/o cantonali. Per questo motivo, in collaborazione con esperti del settore, sto lavorando a una proposta per creare un centro di competenza nazionale che funga da supporto ai cantoni, alle associazioni e al settore privato per affrontare le problematiche che i giovani devono fronteggiare. Vi terrò informati sul prosieguo dei lavori.
L'apprendistato quale mezzo di integrazione
Uno dei temi per i quali mi batto in Consiglio degli Stati e anche come presidente nazionale del Soccorso Operaio Svizzero è quello dell’integrazione. Durante la sessione primaverile, mi sono espressa a favore della mozione Grossen 19.4282 Permettere alle persone ben integrate di portare a termine il tirocinio in caso di decisione d'asilo negativa (trovi qui il mio intervento). Il mondo del lavoro è un luogo di socializzazione grazie al quale le persone possono rafforzare il loro percorso di integrazione entrando in contatto con la cultura del luogo e migliorando le competenze linguistiche. Attualmente, in caso di decisione negativa, gli apprendisti, che possono essere in Svizzera da molti anni, devono abbandonare il pretirocinio o il tirocinio.
Si tratta di un meccanismo che crea svantaggi da più parti: per la persona che perde la possibilità di imparare un lavoro, per l'azienda che aveva investito sulla formazione e per lo Stato che, nel caso in cui la persona non potesse fare ritorno nel suo Paese, dovrà supportarla tramite l'aiuto d'emergenza.
I benefici invece sono multipli. Nel caso in cui la persona non potesse fare ritorno al suo Paese, la sua formazione andrebbe comunque a vantaggio di tutti, in primo luogo della persona, evidentemente, ma anche del nostro Paese e dell'economia. Nel caso contrario, la persona costretta al rientro potrebbe comunque concludere la formazione, il che gioverebbe all'economia del Paese di origine, contribuendo così anche a rallentare l'esodo di persone verso altre Nazioni.
Purtroppo, il Consiglio degli Stati non ha dato seguito alla mozione per 22 voti contro 20.
Nel frattempo, il Consiglio nazionale ha adottato la mozione 20.3322 Nessuna interruzione del tirocinio per i richiedenti l'asilo già integrati nel mercato svizzero del lavoro, che passa ora all'esame del Consiglio degli Stati. Sono felice di potermi di nuovo esprimere a favore di questo tema così importante per la politica di accoglienza e di integrazione della Svizzera e spero che questa volta la Camera dei Cantoni approvi la proposta.
Vi ringrazio per seguirmi sempre nella mia attività, per le vostre opinioni e i vostri consigli.
Cari saluti,
Marina