1. Agosto 2021 Celebrazione della festa nazionale – Bellinzona Monte Carasso

Fa stato il testo parlato

Stimato sindaco e stimati municipali,
stimate autorità e rappresentanti delle associazioni,
stimate cittadine e stimati cittadini,

anzitutto ci tengo a ringraziare il giovane Noè Ponti, Ajla del Ponte, con le atlete e gli atleti svizzeri ai Giochi olimpici per le bellissime emozioni che ci hanno regalato finora. Sono risultati di cui andare orgogliosi e che ci uniscono. Ognuno di noi vive una Svizzera diversa, ma che pure ci accomuna nella nostra esperienza quotidiana di cittadine e cittadini.

Da parte mia, tra le molte sfide, le emozioni e gli avvenimenti, vorrei sottolineare, proprio in occasione della Festa nazionale, come il 2021 sia l’anno che segna il 50esimo anniversario dell’ottenimento del diritto di voto e di eleggibilità delle donne svizzere.
Non si tratta di una ricorrenza unicamente da “festeggiare”; essa rappresenta anche un richiamo a riflettere sul passato, sul presente e sul futuro della Svizzera.

50esimo anniversario significa che fino al 1971 le donne in Svizzera non godevano degli stessi diritti politici degli uomini. La Svizzera ha un ritardo di 53 anni rispetto alla Germania, 52 all’Austria, 27 alla Francia e 26 all’Italia, tutti paesi a noi confinanti. Per giungere al riconoscimento di questi diritti sono stati necessari oltre cento anni di azioni politiche, rivendicazioni e lavoro intellettuale. Non è stato in seguito agli sconvolgimenti di una guerra o di una crisi politica che alle donne svizzere sono stati concessi i diritti politici come invece è accaduto in altri Paesi, bensì essi sono stati conquistati grazie al costante impegno di generazioni di donne e uomini solidali con la causa della parità. Dobbiamo rispetto e gratitudine a tutte e tutti coloro che hanno lottato per lunghi anni affinché noi donne potessimo finalmente partecipare alla vita politica, contribuendo a definire il futuro della Svizzera.

Oggi sul praticello del Grütli, nella cosiddetta “culla della Confederazione elvetica”, i tradizionali festeggiamenti del 1. Agosto sono stati dedicati alle donne. 600 donne, provenienti da tutta la Svizzera, si sono perciò riunite in uno dei luoghi simbolo dei Miti di Fondazione del nostro Paese: simboli e storie che però hanno dato ben poco spazio al lavoro e all’impegno delle donne.

A partire dal prossimo 6 fino al 13 agosto, sulla Piazza federale, l’associazione Omaggio 2021 che ho l’onore di presiedere, dedicherà una proiezione panoramica alla lunga storia delle donne Svizzere sulla via del suffragio femminile e dei pari diritti.

Molte di queste donne sono state le nostre madri e le nostre nonne. Spesso sono nomi e volti sconosciuti, dimenticati dai libri di storia e dalle commemorazioni ufficiali. Tutte si sono battute con coraggio e determinazione per una società più giusta e paritaria. Ecco perché Omaggio 2021 oltre a dedicarvi una proiezione sulla facciata di Palazzo federale, ha organizzato una mostra di ritratti di queste donne, da ieri visibile anche a Locarno al Museo Casorella. Qui a Monte Carasso, allo Spazio Reale c’è invece un’altra esposizione degna di essere vista: il progetto “50 fotografe* che immortalano 50 cittadine*”.

Questa serie di eventi per il 50 anniversario del suffragio femminile culmineranno a fine ottobre con la sessione delle donne, la seconda nella storia delle nostre istituzioni. Per due giorni 200 donne di tutto il paese saranno riunite a Palazzo federale a discutere di parità di genere in tutti gli ambiti politici e formuleranno rivendicazioni per raggiungere una società più paritaria.

lla parità tra i sessi e dall’inclusione di tutte e tutte coloro che vivono e risiedono in Svizzera.

Ringrazio il Municipio di Bellinzona che quest’anno ha deciso di far parlare due donne, la sottoscritta e la signora Nina Buffi che ascolterò con grande interesse. Due donne, due generazioni, due percorsi che riflettono anche la diversità che caratterizza il nostro paese. La signora Buffi, che si occupa di biotecnologie applicate allo sviluppo sostenibile, rappresenta un numero crescente di donne che si dedicano alla creazione di imprese, all’innovazione, alla ricerca. E proprio nel settore della ricerca, Bellinzona in quanto sede dell’Istituto di Ricerca Biomedica e l’Istituto Oncologico di Ricerca sta dando molto al Cantone e alla Svizzera. Creando posti di lavoro ad alto valore aggiunto e possibilità per giovani ricercatori e ricercatrici. Spetta a noi, alla politica, creare le condizioni affinché

Sono quindi numerose le occasioni per conoscere una storia diversa del nostro paese; una storia fatta di donne e uomini che si sono battuti per i loro diritti. Momenti importanti per promuovere la coesione nazionale. che passa anche da settori innovativi possano svilupparsi creando così possibilità di lavoro attrattive e arrestando l’esodo di giovani che purtroppo caratterizza il nostro Cantone.

Saluto anche con piacere il fatto che la città di Bellinzona ha deciso nel 2019 di intitolare due vie a due donne, Lucia Buonvicini, partigiana durante la seconda guerra mondiale e Ada Martinoli, municipale di Giubiasco. Rendere più femminili le vie della città significa riconoscere l’operato delle donne e ispirare, tramite la riscoperta della loro storia, le donne e gli uomini che le percorrono. È importante continuare a promuovere attivamente la parità, il rispetto e la coesione fra la popolazione, anche attraverso la ridefinizione degli spazi pubblici. Così come rivendicando la parità salariale e a livello di rendite pensionistiche, chiedendo delle risposte serie ed efficaci ai troppi femminicidi e misure contro la violenza di genere, valorizzando il lavoro di cura o rompendo il soffitto di cristallo nelle imprese e nei luoghi di potere.

Questo 1.agosto vorrei quindi invitarvi a non dare per scontati i nostri diritti e a lottare affinché tutte le disparità che ancora sussistono nella nostra società siano colmate. Il nostro impegno potrebbe dover durare cento anni, ma la lotta delle donne svizzere e degli uomini solidali ci mostra che la perseveranza per una buona causa è una qualità preziosa.

I diritti delle donne sono solo uno degli esempi di diritti per una piena partecipazione di tutte e tutti alla società e alla vita pubblica. Un altro esempio riguarda i diritti delle persone con disabilità intellettiva; ambito nel quale resta molto da fare. Ecco perché da parte mia, mi sto ad esempio impegnando in Parlamento affinché in Svizzera sia garantita la piena partecipazione alla vita politica e pubblica di queste persone. La mia speranza per il futuro è che l’insieme della società svizzera riconosca il valore di coloro che per qualche ragione riteniamo “diversi” e che li accolga integrandoli. In tal senso l’anniversario del suffragio universale deve darci la spinta per analizzare criticamente quanto resta ancora da fare per creare una società davvero paritaria – non solo per la parità di genere – e portare avanti progetti concreti per raggiungere questo obiettivo. In questo senso va anche l’iniziativa presentata nel 2020 dal Municipio di Bellinzona che mira a rendere accessibili cinque stabili comunali anche alle persone con andicap motorio. Sono questo tipo di progetti che rafforzano la coesione virtuosa tra la popolazione e che vi incoraggio ad ampliare.

Evento più recente, la pandemia ci sta insegnando come la solidarietà e il rispetto reciproco siano fondamentali per superare le sfide del presente e del futuro. Una società forte lo è se tutti i suoi membri si sostengono e anche i più deboli non sono dimenticati. Le vaccinazioni sono elementi di questa solidarietà, importanti per proteggere le persone più vulnerabili e il cui accesso deve essere garantito anche ai paesi più fragili.

Proprio la pandemia ci ha mostrato l’importante della solidarietà intergenerazionale, che passa attraverso il riconoscimento di una vecchiaia dignitosa e del ruolo centrale che anche le persone più anziane svolgono nella nostra società, ma anche dalle preoccupazioni delle giovani generazioni per un futuro sempre più incerto.

livello internazionale il pianeta si vedrà confrontato con un aumento globale delle

Cambiamenti climatici e disuguaglianze, comprese quelle di genere, sono fortemente interconnessi. Solo affrontandole assieme, giovani e meno giovani, donne e uomini, nord e sud del Mondo,possiamo costruire un futuro sostenibile, accogliente ed inclusivo. La piena partecipazione delle donne e la valorizzazione del lavoro femminile potrà cambiare lo scenario rispetto alle grandi sfide globali che stiamo affrontando. A partire dalla tutela dell’ambiente e dalla lotta al cambiamento climatico. Non è un caso che il tema di genere sia un punto fermo degli

incontri e delle discussioni sul cambiamento climatico presso le Nazioni Unite.

Il 1.agosto raccontiamo assieme la Svizzera e ne immaginiamo il futuro. Il mio auspicio è che imparando dal passato possiamo affrontare con coraggio e coesione le sfide che immancabilmente incontreremo sul nostro cammino, come singoli ma anche collettivamente come società.

Auguro passione e perseveranza a tutte le persone che si battono affinché tutte e tutti possano godere degli stessi diritti e doveri e porgo i miei migliori auspici al il nostro Paese, in occasione della sua Festa, affinché cooperi per un futuro di pace e di giustizia, anche climatica.

Alessandro

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