AVS21 – Un attacco frontale alle donne
L’AVS è la nostra più importante assicurazione sociale, che non solo va difesa bensì anche rafforzata per garantire a tutte e tutti una vecchiaia dignitosa. Per molte persone infatti le rendite pensionistiche non sono più sufficienti: oggi la rendita AVS ammonta a un massimo di 2’370 franchi al mese. La metà di coloro che sono andati in pensione nel 2018 si deve accontentare di meno di 1’772 franchi al mese di rendita AVS. Il reddito di tutte coppie di più di 65 anni è costituito dal 50% delle rendite AVS. Per le persone sole, l’AVS tende ad essere ancora più fondamentale.
La riforma AVS21 della quale si sta discutendo in parlamento deve essere quindi vista in questo contesto, oltre che tenendo in considerazione che continua a sussistere un divario salariale tra donne e uomini con conseguenti svantaggiati a livello di pensione per le donne. Donne che svolgono ancora due terzi del lavoro non retribuito e le cui rendite pensionistiche sono di oltre il 30% più basse di quelle degli uomini. Un terzo delle donne in pensione non ha accesso al 2. pilastro e coloro che lo ricevono, hanno in media il 40% in meno di pensione rispetto agli uomini e sono due volte più dipendenti dalle prestazioni complementari.
A tutto ciò si aggiunge una recessione economica con tutte le sue gravi conseguenze sociali. La crisi colpirà particolarmente le donne, che più frequentemente svolgono lavori precari, hanno redditi più bassi e lavorano a tempo parziale.
Nonostante tutto ciò la maggioranza della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del consiglio degli Stati ha deciso a favore di una riforma sulle spalle delle donne, che saranno penalizzate per ben tre volte: con l’innalzamento del l’età di pensionamento, con misure di compensazione insufficienti e riducendo la possibilità di pensionamento anticipato di due anni rispetto a quanto previsto dal Consiglio federale. Quanto proposto dalla maggioranza commissionale e che sarà discusso nel plenum del Consiglio degli Stati a marzo è inaccettabile. È necessaria una riforma dell’AVS che migliori realmente le reddite pensionistiche della popolazione e che non sia a scapito delle donne!