I miei consigli per le prossime votazioni - 25 settembre 2022
A livello nazionale
Due NO alla Stabilizzazione dell'AVS (AVS 21)
Riformare l’AVS è indubbiamente urgente e necessario per garantire a tutte e tutti una pensione dignitosa. La proposta sulla quale siamo chiamati a votare, così come voluta dalla maggioranza borghese in Parlamento, non permette però di raggiungere questo scopo. Anzi, peggiorerà la situazione delle donne togliendo loro 1'200 franchi all’anno da delle pensioni già insufficienti. Inoltre, l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne è solo il primo passo per introdurre il pensionamento a 67 anni per tutti coloro che non potranno permettersi la pensione anticipata. Per questi motivi, vi invito a votare NO ai due oggetti compresi nella riforma dell’AVS.
Il PS non si limita a criticare gli effetti della riforma in votazione e propone una via alternativa per fare in modo che l’AVS mantenga il suo ruolo storico di pilastro solidale: una parte degli utili della Banca nazionale svizzera (BNS) dovrebbe essere destinata all'AVS.
NO alla Modifica della legge federale sull'imposta preventiva
Abolire l’imposta preventiva sulle obbligazioni significa concedere gli ennesimi privilegi fiscali ad alcune multinazionali. Mentre solo lo 0,03% delle imprese in Svizzera beneficeranno di questa misura, la collettività dovrà confrontarsi con degli ammanchi nelle casse dello Stato dell’ordine di 600-800 milioni di franchi all’anno. La Confederazione stima che di questi, 500 milioni fluiranno all’estero. Pensata per evitare l’evasione fiscale, l’abolizione dell’imposta preventiva sulle obbligazioni incoraggerebbe la criminalità fiscale di grandi investitori obbligazionari, gestori di patrimoni disonesti e oligarchi.
Le PMI non sono toccate dalle riforma, dato che non si finanziano emettendo obbligazioni. L’imposta preventiva rimarrebbe attiva per i conti di risparmio della popolazione. Ciò significa che i contribuenti ordinari continueranno a essere controllati. Privilegi per pochi e costi importanti per la popolazione che dovrà sobbarcarsi gli ammanchi tramite ulteriori tasse e/o tagli alle prestazioni.
SÌ all’iniziativa contro gli allevamenti intensivi
La realtà dell’allevamento animale industriale è di violazione della dignità degli animali che sono costretti a vivere in gabbie minuscole in ambienti chiusi e cementati e ad assumere antibiotici. Questo non è più accettabile. L’allevamento intensivo desta anche preoccupazioni per la salute pubblica e accresce il rischio di pandemie. Solo il 5 % delle aziende agricole sarebbe toccato dall’iniziativa, si tratta principalmente dei grandi impianti d’ingrasso.
Vogliamo che in Svizzera vi sia un’agricoltura sostenibile, rispettosa degli animali e delle risorse ambientali; anche a favore della protezione della popolazione.